Lavoratori stranieri e sicurezza sul lavoro


La sicurezza nel mondo del lavoro passa principalmente attraverso una corretta e costante attività di formazione dei lavoratori. In questo senso la presenza di lavoratori stranieri è un elemento di cui tener conto in ogni attività di formazione che si vuole rendere efficace.
Secondo i dati INAIL, il tasso medio di incidenza infortunistica relativo ai lavoratori di origine straniera è nettamente superiore a quello dei colleghi italiani. Questo divario è legato innanzitutto al fatto che gli stranieri sono occupati in prevalenza in settori ad alto rischio come l’Edilizia, la Metallurgia e l’Agricoltura, ma in secondo luogo è aggravato dalle difficoltà di comunicazione e comprensione sul posto di lavoro.

L’art. 37 del D.lgs 81/2008 pone la questione della lingua:

"Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche […].
Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le conoscenze e competenze necessarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ove la formazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione e conoscenza della lingua veicolare utilizzata nel percorso formativo".

Un aspetto importante del processo di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali spetta quindi al Datore di Lavoro, che deve verificare che i propri lavoratori stranieri siano in grado di capire, comprendere ed agire in modo corretto se interpellati in lingua italiana. In caso contrario esso è obbligato a formarli nella loro lingua madre, e ad assicurarsi che sul luogo di lavoro sia presente personale in grado di comunicare nella loro lingua di origine.

Il Datore di Lavoro a fronte di un controllo ispettivo, sia di semplice vigilanza, sia in seguito ad un incidente, non potrà ritenersi in regola se la formazione del lavoratore straniero non avrà tenuto conto del suo grado di comprensione della lingua nella quale il corso gli è stato erogato. Nel piano formativo devono essere indicati gli strumenti e le modalità con le quali si è provveduto alla verifica della comprensione della lingua.