Ogni quanto aggiornare il DVR?

Tenere aggiornato il DVR è un elemento essenziale che concorre alla sicurezza all’interno di un’azienda. Prendere atto di quelli che possono essere gli eventuali fattori di rischio serve, prima che a evitare ammende e sanzioni, a rendersi conto dello stato di sicurezza nella propria attività e, quindi, anche lavorare in modo più consapevole e, soprattutto, sicuro.

Ricordiamo, infatti, che il DVR serve proprio per valutare eventuali rischi connessi all’utilizzo di determinati macchinari o allo svolgimento di determinate attività, in modo da prevenire il loro insorgere e proteggere la sicurezza e la salute dei dipendenti.

Aggiornamento DVR: quando farlo? Quando la Valutazione dei Rischi deve essere rielaborata?
La valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata, secondo quanto riportato dall’Art. 29, D.Lgs. 81/08:

  • In occasione di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro aziendale (traslochi, ristrutturazioni, nuove strumentazioni, etc). Insomma in presenza di modifiche che possono risultare significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori.
    In relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione.
  • A seguito di infortuni significativi.
  • Cambiamento del datore di lavoro.
  • Quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità a seguito di specifiche condizioni.

Questo vale anche per le aziende fino a dieci dipendenti, che fino al 2013 potevano sostituire il DVR con una semplice autocertificazione.

Consci del fatto che proporre l’aggiornamento del DVR annualmente sarebbe dispendioso e costoso, riteniamo opportuno, anche in assenza di variazioni aziendali, procedere con una revisione del documento valutazione rischi ogni tre anni, oltre i quali il Datore di Lavoro rischierebbe di incorrere in sanzioni da parte degli organi competenti.

Ricordiamo inoltre che, in questo modo, non si va solamente a evitare sanzioni o ammende, ma si ha a tutti gli effetti la possibilità di far effettuare da un professionista una valutazione dei rischi presso la propria attività, così da acquisirne maggiore consapevolezza.
L’aggiornamento tempestivo del DVR, quindi, deve essere inteso innanzitutto come occasione per rendere il proprio lavoro più sicuro e consapevole. Tale sicurezza viene poi certificata e garantita attraverso la redazione del DVR.
Si raccomanda quindi di mantenersi informati e procedere tempestivamente con i necessari aggiornamenti DVR.

 

Il mancato aggiornamento del DVR può portare a sanzioni pecuniarie di varia entità o a periodi di reclusione.

  • Ammenda fino a 2457,01€ in caso di adozione del DVR con valutazione incompleta dei rischi. Lo stesso vale nel caso in cui a mancare non siano state correttamente individuate mansioni che potrebbero esporre i lavoratori a rischi specifici.
  • Ammenda fino a 4511,96€ nel caso in cui nel DVR non siano stati inclusi elementi, tra cui il programma delle misure integrative, le misure di prevenzione e protezione previste e i ruoli previsti dall’organizzazione dell’azienda.
  • Arresto da tre a sei mesi o ammenda fino a 7862,37€ in caso di omessa valutazione dei rischi o mancata compilazione del DVR.

 

Fonte: Sicurezzaperlavoro.it